lunedì 28 novembre 2011

Titolo? Quale titolo?

Uoh...è il caso di dirlo, prendiamo un attimo fiato...
E' stato un weekend piuttosto impegnativo, uno di quelli che quando arriva il lunedì dici "ok, ora abbiamo una settimana di lavoro per riposare".
Allora torniamo a questa scrivania, davanti a questo monitor e cominciamo a respirare di nuovo, a riprendere un minimo di equilibrio.
C'è bisogno di recuperare un minimo della regolarità che accompagna la vita di tutti i giorni, senza strani pensieri, senza particolari situazioni che ti portano a non capire più da che parte della linea stai, senza grossi scossoni.
Ci lamentiamo spesso della routine, ma in realtà è quella che ci salva. E' chiaro che bisogna spezzarla in qualche maniera ogni tanto e direi che il fine settimana è fatto apposta per questo, ma poi c'è la necessità di un riposo generale, un riposo che più che altro consista nel non dover pensare a questo, a quello e a quell'altro, mettere in fila i meccanismi automatici della quotidianità che non comportano nessun tipo di ragionamento particolare, sai che è quello e fine.
Con questo assolutamente non voglio dire che ci sia una cosa buona e una cosa brutta, ma dato che adoro questi momenti di sconvolgimento e voglio poterne usufruire il più al lungo possibile allora è il caso di intervallarli con la normalità, altrimenti rischiano di diventare questi la normalità e di conseguenza di perdere di fascino, di interesse.
In tutto questo poi c'è un andirivieni di situazioni, di emozioni che ti sconvolgono prima da una parte e poi dall'altra, ti prendono e ti sbattono di qua e di la e tu le lasci fare perchè alle volte è bello lasciarsi portare dal vento, o quantomeno è intenso, è forte, lo senti, senti che tutto si muove, che nulla resta fermo, immobile e che ogni cosa ha un suo perchè, un suo inizio, una sua fine, ma mentre spesso riesci a capire come inizia ancora più spesso non riuscirai a immaginare dove finirà e allora via, lascia che scorra, lascia che la vita ti entri dentro, si prenda un pò di te e se lo porti in giro...con gli occhi socchiusi e il petto verso il cielo tieni sempre quel filo teso, sospeso, come i puntini alla fine della frase...

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