mercoledì 30 novembre 2011

Un Angelo caduto dal cielo.

Sapete qual'è il problema? E' che noi sempre, e sottolineo sempre, stiamo ad ascoltare la voce nel coro che stona dimenticandoci di tutte le altre voci che insieme intonano una musica celeste, un accordo di suoni che vengono offuscati da una sola nota stonata.
Allo stesso modo ci dimentichiamo di tutto quello che le persone ci dimostrano concentrandoci solo ed esclusivamente su chi di noi non fa altro che notare i difetti, le debolezze, mettendole in primo piano e lasciando come sottofondo "sottinteso" quelle che potrebbero essere le nostre qualità, ma in modo quasi superiore, quasi come dire "si va bè, ci sono anche queste, però....".
Il fatto è che sistematicamente è proprio da queste persone che siamo attratti, non se ne capisce bene il perchè, forse perchè sentiamo la continua esigenza di essere stimolati, forse perchè se ci dicono troppo quanto siamo bravi e belli dopo un pò ci rompiamo le palle.
Questa cosa mi devasta gli organi riproduttivi, mi fa troppo girare i c......i!!

Poi ci pensi e tutto questo perde radicalmente di importanza, ma non solo, perde totalmente il suo peso nella bilancia quotidiana davanti a certe meravigliosità della vita.
Mia sorella oggi ha fatto la seconda ecografia, è entrata nel quarto mese di gravidanza, hanno fatto un'ipotesi sul sesso, ma nulla di certo quindi non mi esprimo...anche se per qualche motivo mi sembra già di sapere chi ci verrà a fare compagnia in questo mondo.
Io ora ho una nipotina, tra 2 giorni compirà 7 anni ed è la cosa più bella che la vita ci potesse donare. Darei la vita per lei, costruirei un mondo di fate e folletti per tenerla li dov'è, nella sua favola di bambina, nel suo mondo incantato privo di delusioni, immerso nell'incanto dell'infante poesia...sarà possibile voler altrettanto bene ad un'altra creatura? Cioè so ovviamente che è naturale che sarà così, ma al momento sinceramente non riesco ad immaginarlo, non riesco a dargli una concretezza. So per certo però che quando arriverà capirò tutto, come ho capito tutto quando mi hanno detto "è nata, sta bene" dopo quelle complicanze che ti avevano fatto stare col fiato sospeso, quando per la prima volta l'ho vista li, davanti a me, piccolissima, corrugata in volto dalla fatica, ma sana e meravigliosa, pronta per cominciare tutta una vita di esperienze delle quali per sua scelta farai parte...tutto questo è divino.

lunedì 28 novembre 2011

Titolo? Quale titolo?

Uoh...è il caso di dirlo, prendiamo un attimo fiato...
E' stato un weekend piuttosto impegnativo, uno di quelli che quando arriva il lunedì dici "ok, ora abbiamo una settimana di lavoro per riposare".
Allora torniamo a questa scrivania, davanti a questo monitor e cominciamo a respirare di nuovo, a riprendere un minimo di equilibrio.
C'è bisogno di recuperare un minimo della regolarità che accompagna la vita di tutti i giorni, senza strani pensieri, senza particolari situazioni che ti portano a non capire più da che parte della linea stai, senza grossi scossoni.
Ci lamentiamo spesso della routine, ma in realtà è quella che ci salva. E' chiaro che bisogna spezzarla in qualche maniera ogni tanto e direi che il fine settimana è fatto apposta per questo, ma poi c'è la necessità di un riposo generale, un riposo che più che altro consista nel non dover pensare a questo, a quello e a quell'altro, mettere in fila i meccanismi automatici della quotidianità che non comportano nessun tipo di ragionamento particolare, sai che è quello e fine.
Con questo assolutamente non voglio dire che ci sia una cosa buona e una cosa brutta, ma dato che adoro questi momenti di sconvolgimento e voglio poterne usufruire il più al lungo possibile allora è il caso di intervallarli con la normalità, altrimenti rischiano di diventare questi la normalità e di conseguenza di perdere di fascino, di interesse.
In tutto questo poi c'è un andirivieni di situazioni, di emozioni che ti sconvolgono prima da una parte e poi dall'altra, ti prendono e ti sbattono di qua e di la e tu le lasci fare perchè alle volte è bello lasciarsi portare dal vento, o quantomeno è intenso, è forte, lo senti, senti che tutto si muove, che nulla resta fermo, immobile e che ogni cosa ha un suo perchè, un suo inizio, una sua fine, ma mentre spesso riesci a capire come inizia ancora più spesso non riuscirai a immaginare dove finirà e allora via, lascia che scorra, lascia che la vita ti entri dentro, si prenda un pò di te e se lo porti in giro...con gli occhi socchiusi e il petto verso il cielo tieni sempre quel filo teso, sospeso, come i puntini alla fine della frase...

mercoledì 23 novembre 2011

Cannoli a Mestre...Chronicle of Piaccc

22-11-2011

Dovrei stare attento, a fine corso c'è anche una prova scritta, una prova di valutazione, ma mi è assolutamente impossibile, non è fattibile, sono le 9:30 e sto già cedendo. Il problema non è tanto il sonno o la noia, se uno si annoia può fare altro, può per esempio scrivere, il problema sono gli occhi...pesano almeno una tonnellata! Però ho il sospetto che i miei occhi abbiano bisogno di un pò di aiuto esterno, tipo occhiali da lettura, mah...


Ogni tanto torno a scrivere, quando sento che proprio non ce la si fa più. C'è un intervallo di circa 10 minuti tra un "vuoto" e un altro...di sto passo entro domani sera avrò scritto un poema.
L'argomento del corso riguarda un software gestionale con cui l'azienda per cui lavoro (come tante altre) ha il controllo di un pò tutta la parte amministrativa, in sostanza un programma che non utilizzerò mai, ma che ,per chissà quale motivo, mi hanno mandato a Piacenza a studiare.
Fin qua va tutto bene, un'infarinata generale ci sta. La cosa che mi fa veramente ridere è che poco tempo fa sono stato invitato da una nota ditta di materiali edili ad un corso riguardante la manutenzione e il ripristino delle strutture in cemento armato. Ovviamente i capoccia hanno deciso che non era così importante per ora...cose che non capirò mai considerando soprattutto che il mio lavoro riguarda la manutenzione delle dighe e la progettazione di nuove centrali idroelettriche.


Ok, è gia pomeriggio, già fatta la pausa caffè, tra circa un'ora la prima giornata di corso sarà finita ed io di sto programma non so ancora niente.

23-11-2011

Ecco qua, siamo al secondo giorno di corso e ora posso ben dire che non è servito assolutamente a niente, ne so meno di prima.
La cosa positiva è che comunque ho fatto 3 giorni diversi, fuori dal solito ufficio, dalle solite routine ed ho avuto modo di farmi una bella scammellata per Piacenza. L'albergo in cui ho alloggiato è vicino alla sede del corso, ma decisamente più distante dal centro di tutti gli altri alberghi occupati dai miei compagni di corso. Ieri verso le 17:30 mi trovavo in camera, appena tornato dalla lezione. Mi sono trovato un pò spiazzato, dovevo fare qualcosa!
Allora sono uscito con l'intento di andare a fare due passi in centro, missione assolutamente compiuta!
Il problema (che poi problema non è) è che per arrivare in centro ho praticamente fatto tutto il giro per l'esterno del paese quando invece bastava prendere un viale che attraversa la zone che purtroppo però era a me sconosciuto. Sono partito dall'hotel...cuffiette, Adrenaline Mob per primi, Symphony X nel mezzo e poi cambio radicale con Ivan segreto e alle 18:40 circa ero in centro.
Il primo negozio che ho beccato è stato un punto "Feltrinelli"...potevo non entrare? Potevo non comprare almeno un paio di cd? Direi di no e per quello che ho visto mi sono trattenuto anche troppo!
Protagonisti dei miei acquisti Chet Baker e Charlie Byrd, trombettista il primo e chitarrista il secondo...occorre che dica quale dei 2 ho preferito al primo ascolto? Non credo...


Ok, atto finale di questo viaggio, è il momento delle conclusioni.
Sono in treno, tra poco più di un'ora arriverò a Mestre. La cosa non mi dispiace per niente per il semplice fatto che c'è poco da fare, io ho bisogno dei miei affetti, dei miei amici, della mia vita.
Volevo fare un appunto...qui davanti a me c'è seduta una ragazza, bellissima, forse un pò appariscente, ma comunque molto gradevole. Avrà 24-25 anni, siamo uno di fronte all'altro, nulla di più facile sarebbe fare 2 chiacchiere, senza un motivo in particolare o un secondo fine (si dice sempre così no?), potrebbe essere un buon modo per passare il tempo del viaggio, ma invece tutti e due abbiamo le cuffiette nelle orecchie, chiusi nei nostri mondi e con i nostri aggeggi tecnologici che ci regalano tante emozioni, ma allo stesso tempo ci tagliano le gambe, per non parlare delle opportunità di socializzare, conoscere.
Scommetto che se avessimo un computer davanti avremmo già cominciato a chiacchierare da un pezzi, invece io mi trastullo la mente scrivendo su un foglio bianco marchiato "Enel University", mentre lei giochicchia col suo lettore mp3...una domanda mi sorge spontanea...cosa starà ascoltando? Glielo chiedo? E se poi mi risponde "fatti i cazzi tuoi" che faccio? Mi toccherà stare stare per il resto del viaggio con quel senso di disagio dato dal "rifiuto", con tutte le paranoie del caso...però chi non risica non rosica! Ustia...l'ho beccata mentre leggeva di nascosto quello che scrivevo...curiosona! Allora, facciamo così, io scrivo sul foglio "cosa ascolti?" e lo appoggio li con la penna, poi se vorrà mi risponderà, giusto?
...azzo...o non sa leggere o fa finta di niente...noooo cazzo, ha risposto al telefono, non è italiana!! Questa è sfiga!
Bè considerando che mi ha chiesto se poteva chiudere il tavolino in italiano direi che è chiaro....hahahahahah, però è stato divertente...intanto sono quasi arrivato a Mestre...è volato sto viaggio! :)

martedì 15 novembre 2011

Chi? Io?

Mi capita spesso, anzi spessissimo, di cominciare a scrivere qualcosa e poi di cancellare tutto senza pubblicarlo. Comincio con un'idea più o meno precisa, ma poi parto per la tangente e mi rendo conto che quello che ho scritto non ha più un filo logico, non ha più senso di essere dato che in realtà non parlo di nulla.
Ma a pensarci bene un blog cos'è? E' un diario che invece di essere chiuso in un cassetto è pubblico, aperto sull'ultima pagina a disposizione di chiunque lo voglia leggere e fondamentalmente questo è il suo scopo, essere letto.
Già perchè cos'altro può essere un blog se non una necessità di comunicazione, un bisogno di esprimere un concetto o anche semplicemente di dire una serie di parole una dietro l'altra senza un vero senso logico?
Il famoso brainstorming, l'attività che lascia liberi i pensieri, che permette di esprimere qualsiasi concetto o associazione senza filtro.
Ora io sto ascoltando nuovamente della musica, nuovamente quella canzone, perchè adesso come adesso mi va, mi distende i nervi...un piano che suona e nulla più...c'è bisogno a volte di ristabilire un pò di equilibri.
La mia tempesta celebrale al momento mi porta a pensare a milioni di cose, mi viene in mente per prima mia sorella e la creatura che porta in grembo, mi viene in mente mia nipote, poi i miei genitori, i miei amici...poi spesso la musica ricorda momenti, persone, luoghi e quindi mi vengono in mente anche quelli.
Non ci provo neanche a rileggere quello che ho scritto fino a qui, è matematico che lo cancellerei all'istante e oggi non lo voglio fare.
Intanto il pezzo è finito, schiaccio il tasto play di nuovo e lo faccio ripartire.

C'è bisogno di condividere, l'uomo ha bisogno di condividere, tutto, la sua vita, quello che ama, quello che odia, quello che lo fa ridere e quello che lo fa riflettere. Non a caso i vari myspace, facebook, twitter e chi più ne ha più ne metta hanno avuto un successo strepitoso nel momento stesso in cui sono entrati in rete.
Dopotutto se non condividi a cosa serve vivere certe cose? E' come quando fai qualcosa di talmente bello da restare sorpreso di te stesso, poi ti guardi intorno e non c'è nessuno a cui farlo vedere, raccontarlo, perde molto della sua importanza.
Va bè dai, basta...

martedì 8 novembre 2011

E quando senti il cuore battere nel petto forte forte, ma non troppo veloce, solo molto intensamente...ci sono 2 possibilità in questo caso, andare in ansia o stare ad apprezzare il fatto che batte, il fatto che finalmente lo si sente battere in modo diverso, in un modo definibile "sano".
Già perchè ti rendi conto che ci sei, che oggi è così, che sei qui, pronto a vivere tutto ciò che ti viene incontro.
Quanto è bello poter sentire parlare se stessi? E soprattutto quanto è bello riuscire a parlare a se stessi senza imporsi nulla, senza imporsi di doverla pensare in un modo o in un altro e non preoccuparsi di nulla se non della quantità di bene che puoi dare in giro, delle cazzate che puoi dire senza che nessuno ti dica "non si fa".
Ah va là, sono un tipo vecchio stampo, sono fatto così, un romanticone, pieno di favole per la testa, ma sinceramente nonostante non sia sempre riconosciuto come un pregio mi piace essere così...solo io posso sapere cosa vuol dire stare dentro me stesso quando mi isolo dal mondo e ascolto quei meravigliosi punti e linee su un pentagramma, solo io so dove sono in quel momento..è un pò come riequilibrare i bioritmi, riportare tutto sotto il livello di allerta, in totale pace.
Perchè il motivo di questo post? Boh, sinceramente non lo so, avevo solo voglia di scrivere...