venerdì 9 marzo 2012

RaffoLessioni...

Che dire? Non so, ho talmente poco tempo ultimamente che quando mi fermo a pensare è un casino.
La vita delle persone procede per gradi, le scelte portano sempre a delle conseguenze.
Quello a cui sono arrivato fin'ora io alla fine dei conti mi piace, è impegnativo, ma forse è proprio questo che mi affascina.
Ieri ho avuto la possibilità di farmarmi un pò e cavolo quant'è stato strano.
Quando hai ormai preso certi ritmi rallentare è quasi faticoso, è come quando corri per arrivare in tempo ad un appuntamento e poi ti resta quel senso di "fretta" addosso...mi capitava quando tornavo a casa la sera dai miei genitori. Arrivavo giusto giusto per la cena (a volte anche un bel pò più tardi) e loro stavano li ad aspettarmi...io mi sedevo e si mangiava insieme parlando del più e del meno, di quello che era successo durante la giornata, delle cose significative, ma parecchio anche di quelle insignificanti.
Si stava anche senza parlare per un bel pò, l'ora di cena era dedicata ai Tg, al pre-serata...capitava spesso io uscissi finito di mangiare, ma meno negli ultimi periodi della "convivenza" con i miei genitori.
Questo credo possa essere stato uno di quei gradini, cioè quando smetti di avere la smania di dover uscire, di vedere costantemente gli amici a qualunque costo e senti che cominci anche a stare bene a casa tua, a vedere un film o a leggere un libro...o anche semplicemente a coccolarti in un modo o nell'altro.
Poi la vita ti porta una serie di situazioni che ti costringono a rivedere le priorità, a rivalutare cosa è importante e cosa lo è un pò meno.
Va bè, comunque, quel senso di "fretta" a me restava addosso proprio quando tornavo a casa per cena...ad un certo punto ti accorgi che stai correndo, allora provi a rilassarti un attimo e a fare le cose con più calma, ma dopo poco ti rendi conto di aver ripreso lo stesso ritmo di prima e la cosa va avanti così...fino a quando la giornata arriva al termine e puoi riavvolgere il nastro per ricominciare.
Mi rendo benissimo conto di quanto questo discorso sia abbastanza ballerino, salta da una frase all'altra senza una reale struttura, ma sto scrivendo così...come direbbe un vecchio saggio "alla membro di segugio".
Ieri comunque in questo pomeriggio di "libertà" che mi sono quasi forzatamente preso (forse proprio per vedere che succedeva) ad un certo punto ho avuto una di quelle sensazioni che non amo in realtà così tanto, a meno che non ci sia la possibilità immediata di porvi rimedio. Avete presente quando sentite la necessità di un abbraccio? Ma no uno qualsiasi, uno incondizionato, un di quegli abbraccio che ti fanno capire che qualunque cosa accada e qualunque passo tu faccia in ogni caso sarai amato...non ho avuto dubbi su chi avrebbe potuto darmelo. Conosco solo una persona (o personcina) in grado di fare questo, è l'unica della quale so per certo che non mi stancherò mai perchè è l'unica di cui mi potrò sempre fidare, quella a cui potrò dare tutto il mio amore senza che lei lo prenda e lo accartocci come un foglio di carta...è quella creatura che quando mi vede si attacca e non si stacca più (letteralmente parlando) e questo è decisamente rassicurante!
Presto ce ne sarà un'altra, non riesco a comprendere ancora l'importanza del fatto, o meglio, non vedo l'ora di provare tutto quel mondo di emozioni che da l'arrivo di una nuova vita...ho vissuto Gaia dal momento in cui è nata fino ad ora e continuerò a farlo fino alla fine dei miei giorni e non ho assolutamente alcun dubbio sul fatto che sarà lo stesso anche per il piccolo Angelo. Alla fine di tutto riflettendoci non è forse questo lo scopo di tutto?