sabato 3 dicembre 2011

Cogito...



Negli ultimi paio di mesi sono successe una marea di cose, positive e negative, ma cmq facenti parte della vita. Nell'ultima settimana poi c'è stato uno sconvolgimento totale che ha rischiato di farmi camminare all'indietro come i gamberi piuttosto che in avanti come gli Uomini.
Sta di fatto che negli ultimi anni io ho compiuto un percorso, un cammino che mi ha portato ad una coscienza di me, di quello che sono, di quello di cui ho bisogno e di quello che posso dare.
Questa presa di coscienza è iniziata partendo dal fondo, partendo da quel punto da cui puoi guardare solo in alto perchè più in basso c'è ben poco da guardare.
Succede poi che ti trovi davanti ad una situazione che fai fatica a gestire perchè nuova, anzi, più che nuova la potrei definire "riscoperta". Ti trovi li, davanti a questa cosa, non sai cosa dire, cosa fare, come muoverti perchè hai il terrore di perdere quello che già tante altre persone ti danno, ma che dopo un pò impari a dare per scontato, cosa che è probabilmente la più sbagliata che esista. Purtroppo è un dato di fatto che più ti affanni su come DEVI essere e più ti allontani dal quello che SEI. Sistematicamente questo poi ti porta proprio a quello che più ti spaventava, cioè a lasciar scappare quello che poteva essere un "valore aggiunto" (detta alla maniera dell'amico Ferdinando).
Ok, fin qua ci siamo, gli errori e le insicurezze fanno parte della vita e soprattutto dell'essere umano. Il problema è quando questo porta a far crollare quel castello di carte che hai costruito nel corso del tempo con molta attenzione e grande accuratezza, nei minimi particolari, dandogli delle fondamenta, curandolo nei più piccoli dettagli, togliendo il vecchio rivestimento in cemento che lo rendeva solido, ma allo stesso tempo molto molto buio, quasi un invalicabile fortino...ora lo si può considerare più come una chiesa, ricca di vetrate colorate, con immagini inneggianti all'amore verso gli altri e verso se stessi.
Questo sono io ora, una persona che ha lottato per essere quello che è, che ha aperto tutte le finestre per lasciar uscire tutto quello che è rimasto chiuso per una vita e allo stesso tempo far entrare chiunque si sentisse di volerlo fare.
Noi siamo fatti strani però. Nonostante quello che chi ti circonda abitualmente ti dimostra poi diamo retta all'ultimo arrivato, a quello che arriva e dice "no, così non va bene" e andiamo completamente in merda pensando che abbiamo sbagliato tutto, che quello che ci siamo riscoperti essere non va bene.
Ma se allora questo Raffo non va bene e non va andava bene neanche quello di prima cos'è che va bene?
Tutto questo incasinamento mi ha portato ad una sorta di reazione di autodifesa, cioè chiudi tutte le finestre di nuovo perchè questo nuovo visitatore è entrato e non ha guardato gli affreschi, i giochi di luce, l'ordine, la bellezza delle cose, ma solo ciò che non andava, l'asimmetria di un volto, l'imprecisione di una pennellata, un filo di polvere in un angolo senza ricordarsi però che è questo che distingue una cosa "oggettivamente bella" da un "capolavoro".
Ora ognuno è liberissimo di pensare e di vivere le cose come crede, non sarò certo io a giudicare, figuriamoci, non sono proprio la persona più adatta per farlo, ma questo deve valere anche per me.
In poche parole in questa ultima settimana hanno cercato di farmi sentire in errore, di farmi credere che il mio modo di essere sia sbagliato, ma sti cazzi!
Io sono fiero di quello che sono (anche perchè non ho alternative), di avere tantissimo da dare, di aver voglia di ricevere, di sentire la necessità di chiudere gli occhi durante un abbraccio, di voler bene, di voler tanto bene, di amare una carezza, una mano da sfiorare, il dolce contatto della pelle, i profumi da odorare, di sentire che qualcuno ha bisogno di avermi accanto, di sentirmi utile, di sentirmi voluto.
E' ovvio che non c'è solo questo, è un lato della medaglia, una parte della mia persona, ma c'è e non posso far finta che non esista, non ne sono in grado.
Tante, tantissime persone hanno avuto modo di conoscermi profondamente e per la maggior parte sono ancora qui accanto a me, quindi di conseguenza non può essere così brutto quello che sono e che ho da dare.
Porca troia, come si può pensare di sbagliare a voler bene? Dai, è oggettivamente una cazzata!