giovedì 7 luglio 2011

Tic-Tac-Tic-Tiac

Ohhh...un pò di musica tranquilla nelle orecchie, qualche violino che suona e un pò di tempo da trascorrere...tutto quello che mi serve per scrivere.
Ieri è stata una giornata un pò pesante, pesante più che altro a livello mentale...sicuramente non fisico.
E' stata una di quelle giornate in cui i minuti non passano, non passano mai, fai di tutto per farli scorrere più velocemente, ma più ci provi e più rallentano, sarà forse perchè gli si da troppa importanza e allora restano fissi nella mente lasciando a qualsiasi altro pensiero solo un angolino della testa.
Sarà stato che essendo mercoledì e quindi al centro esatto della settimana ci si sente un pò persi...lontani ormai dal precedente weekend e quindi con il relax derivante ormai svanito e altrettanto lontani dal prossimo trovandosi così a dover affrontare la fatica dei giorni che restano, chiuso dentro le quattro mura dell'ufficio.
Se poi ti trovi in uno di quei giorni in cui il lavoro scarseggia il gioco è fatto...quei momenti di vuoto non fanno altro che aiutare i pensieri malvagi a tornare a galla diventando ora dopo ora sempre più ingranditi come sotto una lente che distorge la visione reale delle cose. Allora cosa fai? Cerchi qualsiasi modo per pensare ad altro, per far in modo che questa situazione di "annullamento psicologico" finisca il prima possibili e ti impegni a far correre gli attimi il più velocemente possibile. Il problema è che poi quando arriva l'ora di uscire dal mondo sommerso sei talmente preso da questo senso di velocità che non riesci più a fermarti, non riesci a goderti il resto della giornata come si deve, devi tornare in modalità "vita", lasciare quella fretta ad altri momenti e rallentare il ritmo. 
Ieri è successo proprio questo...finito di lavorare si sono aperte le porte automatiche dell'ufficio ed ho fatto un gran sospirone, sono salito in macchina e sono tornato a casa. La mia testa ancora girava vorticosamente durante il tragitto, ma cercavo di tenerla ferma almeno finchè non avessi raggiunto la mia meta. Arrivato a casa non ho fatto altro che salutare mio papà e lasciarmi andare sul letto come un sacco vuoto, mi sentivo sfinito...è incredibile quanto sia stancante pensare. L'unica cosa che volevo in quel momento era staccare la spina, ma non da tutto, non mi andava di scollegarmi completamente dal mondo, avevo voglia di stare vigile, psicologicamente attivo, volevo dimenticarmi per un pò degli impegni, della routine, dei pensieri che normalmente ognuno di noi ha tutti i giorni e così ho fatto. Sono caduto in uno stato di trans...potrei dire che ho preso il sonno, ma renderebbe meno l'effetto. Dopo una mezz'ora ho aperto gli occhi...era ora...ora di andare a suonare con i miei ragazzi, una delle cose che più mi fa stare bene ed è stato li che la giornata ha cambiato volto. Simone, il nostro bassista, ha ormai lasciato il gruppo per dedicarsi al volontariato in Africa, cosa assolutamente ammirevole...certo è che suonare senza basso non è il massimo della vita, ma non importa, ci siamo divertiti comunque anche perchè le nostre non sono solo prove, è il momento in cui dei veri amici si trovano, fanno quello che amano, ma anche parlano, si confidano, si aiutano...è quasi una terapia...è spesso emozionante.
Così le ore passano, passano e il mondo sembra diventare più simpatico, più calmo, più tranquillo.
Si fa ora di cena, a tavola con i miei...mi manca a volte mia sorella, lei ha la sua vita che è assolutamente legata alla mia, alla nostra, ma a pensarci mi manca la compagnia del dopo cena, del cazzeggio. Ora mi vengono in mente tante cose, quello che facevamo, una delle attività preferite era suonare la chitarra (io) e cantare (lei) in camera mia con in mano il Canzoniere 2000, pieno delle più classiche canzoni italiane e straniere, ma che a noi piaceva tanto...ecco, quello era un gran bel modo per far passare le ore.
Ora mi stanno venendo in mente tantissimi particolare ai quali non pensavo da tanto tempo, con mia sorella guardavo i film, stavamo insieme, tante volte non ci si guardava neanche, ma eravamo li, la nostra presenza era scontata. Si, devo dire che mi mancano quei tempi, quando io e lei facevamo "squadra", combattevamo contro il mondo, contro noi stessi, spesso l'uno contro l'altro, ma se c'era da difendersi eravamo in prima linea.
Va bè, sto divagando, torniamo a noi.
Dopo cena seguendo il consiglio di una persona speciale mi sono coccolato con un pò di gelato, ci voleva dopo una giornata così (in mancanza di vero calore umano a volte aiuta anche questo), e poi con un film...piano piano si è fatta l'ora della nanna, quindi buona notte.
Gli occhi si aprono...che ore sono? Le 2...minchia che presto...e adesso? Non riesco più a dormire...cosa faccio? Preparo un pò di macedonia così domani mattina me la mangio con lo yogurt per colazione...Raffo...ma tu dormire di notte no eh? Eh no, a volte non è così semplice...va bè, intanto passano un altro pò di minuti. E' mattina, mi sveglio, faccio colazione (con la macedonia e lo yogurt...sdreeeen), salgo in macchina, accompagno mia mamma a lavoro ed eccomi di nuovo qui, di nuovo dentro le quattro mura, però oggi è giovedì, che non è mercoledì...